martedì 29 novembre 2016
La
tecnologia della poliurea è basata
sulla chimica di reazione.
La tecnologia della poliurea è basata sulla chimica di reazione dei sistemi bi-componenti applicati a spruzzo, attraverso l’impiego di pompe bi-mixer, utilizzati nel settore dei rivestimenti e delle impermeabilizzazioni.
sulla chimica di reazione.
La tecnologia della poliurea è basata sulla chimica di reazione dei sistemi bi-componenti applicati a spruzzo, attraverso l’impiego di pompe bi-mixer, utilizzati nel settore dei rivestimenti e delle impermeabilizzazioni.
I primi prodotti furono sviluppati e commercializzati alla
fine degli anni ottanta negli Stati Uniti, da dove si diffusero rapidamente nel
resto del mondo, soprattutto in Asia, dove ebbero una forte crescita nella
seconda metà degli anni novanta, dove in un primo tempo fu usata come strato
protettivo della schiuma poliuretanica nell’isolamento dei tetti, in Europa
invece il mercato della poliurea ha iniziato a svilupparsi solo negli ultimi
anni.
La poliurea è un elastomero ottenuto chimicamente dalla
reazione di poliaddizione di un isocianato alifatico o aromatico o di un
prepolimero isocianico con un’ammina polifunzionale o miscele di ammine, in un
rapporto di miscelazione in volume generalmente di 1/1.
Il componente isocianato è costituito, nel caso di sistemi
aromatici, da prepolimeri basati su metilene diisocianato (MDI) ; nel caso dei
sistemi alifatici, da esametilen diisocianato (HDI) o isoforone diisocianato
(IPDI) e costituisce il segmento hard della catena.
Nella formulazione standard si utilizzano solitamente
dei prepolimeri, a base MDI, con un contenuto NCO(isocianato) compreso tra il 15% e il 16%.
In questo intervallo di NCO, si ottiene un buon compromesso
tra la viscosità del materiale e la reattività del sistema.
Con valori inferiori di NCO, i prepolimeri hanno una
viscosità più elevata, ma conferiscono al sistema una maggiore elasticità ed
una minore reattività.
Certamente l’uso di prepolimeri a più basso contenuto di NCO
è limitato dal conseguente incremento della viscosità che provoca un
peggioramento della miscibilità dei due componenti, con conseguenti
ripercussioni applicative.
Prepolimeri con un contenuto maggiore di gruppi NCO, e
conseguentemente di segmenti hard in catena, hanno invece una viscosità minore,
che agevola la miscelazione dei due componenti, rendendo il sistema più
reattivo e con una maggiore durezza superficiale.
La percentuale di NCO ha effetto pertanto sulla durezza,
sulla rigidità, sulla reattività.
In linea generale l’intervallo di NCO consentito per i
prepolimeri utilizzati nella poliurea varia da un valore minimo pari a 8 fino
ad un massimo di 20.
Ovviamente la scelta dell’uno o dell’altro è strettamente
legata, così come qualunque altro parametro, all’utilizzo finale del sistema
poliureico.
Il “bacone” del prepolimero influenza la resistenza chimica
e ai solventi ed in generale la resistenza della membrana stessa.
L’indice del sistema poliurea è tipicamente mantenuto con un
lieve eccesso di isocianato nell’intervallo 1,05-1,10. Dal momento che il
gruppo-isocianato reagisce con l’umidità, l’eccesso di isocianato compensa la
“perdita” di gruppi NCO durante lo stoccaggio e/o l’applicazione.
Il componente amminico della poliurea è generalmente molto più
complesso rispetto al componente isocianico, e costituito principalmente da:
* polieterammine aromatiche e alifatiche ad alto peso
molecolare, la cui natura flessibile costituisce il segmento soft della catena;
* polieterammine a basso peso molecolare impiegate come
estensori di catena;
pigmenti e additivi.
La scelta delle ammine è determinante per l’ottenimento
delle prestazioni e l’elaborazione stessa della poliurea.
Le polieterammine sono polieteri a base di ossido di
propilene/etilene ammino terminati, generalmente di peso molecolare compreso
tra 200 e 5000 g/mole. Il gruppo amminico primario di queste molecole reagisce
rapidamente con l’isocianato, escludendo pertanto la necessità del
catalizzatore.
Le polieterammine possono essere bi/trifunzionali, aromatiche
o alifatiche; quest’ultime vengono utilizzate nelle applicazioni dove la
stabilità cromatica alla luce è ovviamente prioritaria, dal momento che sono
molto costose.
Le poliuree aromatiche a differenza di quelle alifatiche
sono soggette all’ingiallimento dovuto all’azione dei raggi UV, tuttavia ciò
non compromette le proprietà intrinseche della poliurea stessa.
Gli estensori di catena rivestono un ruolo chiave sia sulla
reattività sia sulle proprietà della poliurea; la dietiltoluendiammina (DETDA)
maggiormente utilizzata nella formulazione delle poliuree aromatiche,
contribuisce al segmento hard e migliora la resistenza al calore.
Non esiste ancora uniformità riguardo alla denominazione dei
componente A e B della poliurea. In Europa il componente isocianato,
comunemente, è il componente B (derivando dalla chimica dei poliuretani),
mentre in atri paesi si ha l’inversione della denominazione. I due componenti
vengono identificati da colori diversi: solitamente rosso per l’ISOCIANATO, blu
per le POLIAMMINE.
Il termine poliurea è la descrizione di una tecnologia,
esistono perciò una varietà di formulazioni possibili per ottenere le proprietà
desiderate, pertanto la selezione delle opportune materie prime costituisce un
aspetto di rilevanza fondamentale.
Il termine poliurea è stato utilizzato in passato in maniera
impropria, creando tuttora confusione tra poliurea pura e poliurea ibrida. La
poliurea pura non deve contenere nella sua formula gruppi ossidrilici, a
differenza dei sistemi ibridi caratterizzati dalla presenza di gruppi OH e di
catalizzatori.
Un sistema ibrido ha una composizione che è una combinazione
dei suddetti sistemi (poliuretanico e poliureico). Il componente isocianato può
essere lo stesso utilizzato per la poliurea pura.
La miscela di resine è invece una combinazione di ammine
terminate e resine polimeriche idrossile - terminate e/o estensori di catena.
Per ottenere la medesima reattività è necessaria l’aggiunta di uno o più
catalizzatori; per tale motivo i sistemi ibridi, pur avendo un ampio ambito di
applicazioni, sono tuttavia più sensibili all’umidità rispetto alla poliurea
pura. Inoltre poiché la reazione catalizzata tra poliolo ed isocianato risente
delle variazioni di temperatura della fase applicativa, a differenza di quanto accade
invece tra ammina ed isocianato, il sistema risulta meno performante.
La poliurea si forma quando l’ammina reagisce con
l’isocianato, la reazione è veloce ed auto-catalitica (non necessita quindi del
catalizzatore neppure alle basse temperature, contrariamente a
ciò che avviene per i sistemi poliuretanici ed ibridi) ed acquisisce molte
specifiche proprietà che permettono di distinguerla da altre tipologie di
polimeri.
La poliurea può essere impiegata con successo in numerosi settori quali edilizia, industria, cantieristica navale, petrolchimica, arredamenti, centri benessere.
Alcuni settori di applicazione della poliurea:
- Allestimenti espositivi, banconi, librerie, elementi decorativi
- Applicazioni e rivestimenti per scafi offshore;
- Applicazioni di sicurezza in campo militari;
- Bloccaggio d'infiltrazioni d’acqua in contro-spinta;
- Cantieristica navale e petrolchimica;
- Impermeabilizzazione di tetti, solai e terrazzi;
- Impermeabilizzazione muri contro terra;
- Impermeabilizzazione ponti, viadotti e strade;
- Impermeabilizzazione vasche e condotte per acqua potabile;
- Impermeabilizzazione vasche e condotte per impianti di depurazione;
- Impermeabilizzazione di pontili galleggianti;
- Impermeabilizzazione di piscine;
- Incapsulamento amianto;
- Incapsulamento antiruggine di parti metalliche e condotte;
- Isolamento termico e acustico;
- Parchi a tema, aree gioco, sculture, decorazioni;
- Rivestimenti di boe di segnalazione e di ormeggio;
- Rivestimenti anti-abrasione;
- Rivestimenti anti-corrosione;
- Rivestimenti interni ed esterni di serbatoi contenenti idrocarburi;
domenica 20 novembre 2016
poliurea e Campi d’impiego
Coperture
La poliurea può essere
impiegata nella realizzazione di rivestimenti di coperture, in particolare
quelle piane e quelle geometricamente complesse, in quanto la posa a spruzzo
consente di rivestire qualsiasi superficie, ottenendo una membrana unica senza
giunzioni, monolitica, completamente aderente al supporto.
La poliurea trova un
importante impiego nel rivestimento di coperture su cui verranno installati
pannelli fotovoltaici, quanto per le proprie caratteristiche tecniche e
soprattutto per l’elasticità che possiede, consente il ricoprimento di
materiali diversi anche accostati l’uno all’altro, senza che, le differenti
dilatazioni termiche possano danneggiarla e colorarla di bianco aiuta l’irraggiamento
dei pannelli. Trova inoltre un larghissimo impiego nel recupero di coperture
precedentemente impermeabilizzate con guaina bituminosa, anche ardesiata, in
quanto, dopo un’accurata preparazione della superficie da trattare, viene applicata direttamente sulla guaina esistente.
Questo tipo
d’intervento è economicamente vantaggioso in quanto si evitano gli ingenti
costi di smaltimento della guaina esistente e si riducono sensibilmente i tempi
di esecuzione dei lavori.
Terrazzi piastrellati o solai
La tipologia di posa e
le caratteristiche del materiale consentono di estendere l’impermeabilizzazione
senza giunzioni anche sulle pareti verticali presenti all’interno o sul
perimetro del solaio.
La poliurea può
inoltre essere applicata, previa preparazione e applicazione di un adeguato
primer, direttamente sulla pavimentazione in piastrelle dei terrazzi.
Le superfici
impermeabilizzate con poliurea potranno essere:
·
lasciate a vista senza
alcun tipo di finitura o trattate con vernici
aliphatiche resistenti ai raggi UV (colori
a scelta su scala RAL);
·
coperte da massetto
con sovrastante pavimentazione;
·
coperte dal terreno
per la creazione di giardini pensili.
Strutture
metalliche
Grazie all’eccezionale adesione alle superfici metalliche ed all’elasticità che le permette di assorbire le dilatazioni e le contrazioni dei metalli senza deteriorarsi, la poliurea trova un importante
impiego come rivestimento protettivo dei manufatti metallici dalla corrosione. A titolo di esempio si possono citare i rivestimenti di container e cisterne di acciaio, di canali di gronda, di travi in ferro, ecc.
L’applicazione rapida e la relativa insensibilità ai parametri esterni sono importanti vantaggi che rendono questo materiale altamente competitivo. Le vasche, i
serbatoi e le condotte in calcestruzzo utilizzate per il contenimento, il
transito e lo stoccaggio di prodotti liquidi, devono essere adeguatamente
protetti per evitare il deterioramento del manufatto stesso e la perdita dei
prodotti contenuti.
La poliurea, utilizzata come rivestimento interno di
detti manufatti, resistendo agli agenti chimici e avendo capacità di
crack-bridging (capacità di una membrana elastica di fare da ponte ad eventuali
fessure o soluzioni di continuità che si possono instaurare nel sottofondo in
calcestruzzo senza rompersi garantendo, comunque, l’impermeabilità della
struttura), soddisfa pienamente i requisiti necessari per questo tipo di
applicazione.
Serbatoi di acqua potabile
Nel caso dell’acqua potabile inoltre, viene richiesto
che il materiale utilizzato per la protezione di questa tipologia di manufatti
soddisfi specifici requisiti riguardanti il rilascio di sostanze tossiche; la
poliurea trova largo impiego in questa tipologia di applicazione perché
rispetta quanto previsto della normativa vigente in merito alle emissioni di
sostanze tossiche ed è certificata per l’utilizzo a contatto alimentare.
Piscine
La poliurea viene
utilizzata nel rivestimento di piscine e laghetti artificiali in alternativa ai
tradizionali sistemi di impermeabilizzazione, come il telo in PVC e i prodotti
in pasta applicati a mano.
Le caratteristiche
fisico-chimiche della poliurea e del rivestimento aliphatico superficiale
rendono questo materiale adatto all’uso a contatto con cloro e disinfettanti
senza che, nel contempo, vi sia un effetto negativo sull’acqua di balneazione.
L’applicazione a
spruzzo consente di rivestire anche elementi a geometria complessa, creando una
membrana completamente aderente al supporto e senza giunzioni.
Il nuovo manto dovrà essere protetto e rivestito con
una vernice aliphatica con colori a scelta su scala RAL; la possibilità di
scegliere più colori consentirà di impreziosire la finitura della piscina con
giochi cromatici, disegni e decori personalizzati.
venerdì 18 novembre 2016
CRIOGENESI
La poliurea ha molte caratteristiche uniche, come la grande elasticità, il creare un manto monolitico, può essere dedicata al contenimento di acqua potabile o essere usata addirittura per irrobustire muri di cinta, piscine e tantissimi altri scopi, ma per la criogenesi proprio no!
Dato che può essere applicata in ambienti fino a -40° non è possibile che mi venga detto che " purtroppo non è adatta al mio scopo"... Una persona non può pensare di poter usare un materiale per tutto quello che passa per la testa, a tutto c'è un limite ed in questo caso sono le temperature oltre i -40°, da li a -150° si può parlare di criogenesi...
Dato che può essere applicata in ambienti fino a -40° non è possibile che mi venga detto che " purtroppo non è adatta al mio scopo"... Una persona non può pensare di poter usare un materiale per tutto quello che passa per la testa, a tutto c'è un limite ed in questo caso sono le temperature oltre i -40°, da li a -150° si può parlare di criogenesi...
mercoledì 9 novembre 2016
CARATTERISTICHE POLIURETANO CEMENTO
POLIURETANO CEMENTO
RIVESTIMENTO
AUTOLIVELLANTE AD ALTO SPESSORE IN POLIURETANO CEMENTO, SPECIFICO PER
PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI, ALIMENTARI E CHIMICHE, RESISTENTE ALL’USURA,
ATTACCHI CHIMICI E IDROLAVAGGIO AD ALTE TEMPERATURE (180° C)
DESCRIZIONE
E’ un rivestimento
colorato autolivellante ad alto spessore in poliuretano-cemento, privo di
solventi, semiopaco, formulato specificatamente per pavimentazioni soggette ad
intensa usura meccanica, frequenti lavaggi ed elevati shock termici. Il sistema
consiste in un kit predosato tri-componente colorato che applicato per
colatura, in spessori da 2 a 10 mm consente di realizzare in tempi rapidi,
pavimentazioni estremamente resistenti.
CAMPI DI IMPIEGO
E’ indicato per creare
pavimentazioni industriali carrabili esposte ad elevato stress meccanico,
impatti, abrasioni e usura, molto resistente ai frequenti shock termici da
lavaggi con macchine idro pulitrici (180°C), agli scarichi ed agli spandimenti
di liquidi chimici e ai relativi trattamenti di lavaggio, disinfezione e
pulizia.
Particolarmente indicato per:
• Industria alimentare, chimica, farmaceutica, etc.
• Impianti di trasformazione alimentare per la lavorazione di olio, vino, formaggi, carni, farine, etc., celle frigo, magazzini, zone di carico merci, cucine industriali, etc. Officine per la manutenzione di veicoli pesanti, ferroviari, navali, etc., industrie galvaniche, laboratori, etc.
Particolarmente indicato per:
• Industria alimentare, chimica, farmaceutica, etc.
• Impianti di trasformazione alimentare per la lavorazione di olio, vino, formaggi, carni, farine, etc., celle frigo, magazzini, zone di carico merci, cucine industriali, etc. Officine per la manutenzione di veicoli pesanti, ferroviari, navali, etc., industrie galvaniche, laboratori, etc.
E’ Certificato da
ISTITUTO GIORDANO, Norma HACCP, per utilizzo in ambienti di lavorazione e trasformazione
alimentare
PROPRIETA'
Presenta
caratteristiche del tutto uniche quali:
• Le
performance del sistema non riguardano solo lo strato corticale del
rivestimento ma sono valide per tutto lo spessore (min. mm. 2 – max. mm. 10)
• Ottima resistenza agli acidi organici e inorganici,
soluzioni alcaline, alte temperature e detergenti vari.
• Alta resistenza meccanica per carichi concentrati e usura (muletti, transpallet, stoccaggio merci pesanti).
• Facilità di pulizia, con lance ad acqua calda a pressione e detergenti per la disinfezione e la sterilizzazione.
• Si applica con una sola mano
• Privo di odori contaminanti (per industrie alimentari)
• Veloce catalisi (tra le 4 e le 12 ore)
• Lunga durata
• Indicata per quelle aziende soggette a norme ISO e alle leggi 626/94 e 155/97 HACCP
• Resistenza alla temperatura: stabile fino a 180° C
• Può essere applicato anche su calcestruzzo giovane (almeno 7 giorni);
• Rapidità di posa e di messa in esercizio: può essere pedonabile dopo 12 ore, trafficabile con traffico leggero dopo 24 ore mentre a 72 ore risulta già completamente resistente al traffico ed alle sollecitazioni termiche e chimiche;
• Assorbimento d’acqua nullo secondo CP.BM 2/67/2 e risponde al Decreto legislativo del Governo n° 155 del 26/05/1997 “Attuazione delle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE concernenti l'igiene dei prodotti alimentari” (H.A.C.C.P);
• Conforme ai requisiti previsti dal Decreto legislativo del
• Governo 626/94 sulla sicurezza degli ambienti di lavoro;
• Pulizia ed igiene: presenta lo stesso grado di pulizia dell’acciaio inossidabile e non costituisce un ambiente nutritivo per la crescita dei batteri;
• Leggero effetto antiscivolo: mantenibile semplicemente con una pulizia regolare della superficie.
• Alta resistenza meccanica per carichi concentrati e usura (muletti, transpallet, stoccaggio merci pesanti).
• Facilità di pulizia, con lance ad acqua calda a pressione e detergenti per la disinfezione e la sterilizzazione.
• Si applica con una sola mano
• Privo di odori contaminanti (per industrie alimentari)
• Veloce catalisi (tra le 4 e le 12 ore)
• Lunga durata
• Indicata per quelle aziende soggette a norme ISO e alle leggi 626/94 e 155/97 HACCP
• Resistenza alla temperatura: stabile fino a 180° C
• Può essere applicato anche su calcestruzzo giovane (almeno 7 giorni);
• Rapidità di posa e di messa in esercizio: può essere pedonabile dopo 12 ore, trafficabile con traffico leggero dopo 24 ore mentre a 72 ore risulta già completamente resistente al traffico ed alle sollecitazioni termiche e chimiche;
• Assorbimento d’acqua nullo secondo CP.BM 2/67/2 e risponde al Decreto legislativo del Governo n° 155 del 26/05/1997 “Attuazione delle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE concernenti l'igiene dei prodotti alimentari” (H.A.C.C.P);
• Conforme ai requisiti previsti dal Decreto legislativo del
• Governo 626/94 sulla sicurezza degli ambienti di lavoro;
• Pulizia ed igiene: presenta lo stesso grado di pulizia dell’acciaio inossidabile e non costituisce un ambiente nutritivo per la crescita dei batteri;
• Leggero effetto antiscivolo: mantenibile semplicemente con una pulizia regolare della superficie.
venerdì 4 novembre 2016
giovedì 3 novembre 2016
Il prodotto ideale per impermeabilizzare
Conoscete la
poliurea a spruzzo?
Se la risposta è no, non preoccupatevi, perché siete in
buona compagnia!
Innanzitutto, la poliurea è un elastomero, ovvero un prodotto
sintetico caratterizzato da un’elevata elasticità. Le sue caratteristiche, infatti,
la rendono un prodotto in grado di assicurare un’efficace protezione
contro le infiltrazioni di acqua, l’umidità e, più in generale, tutte quelle
problematiche derivanti da un’impermeabilizzazione non adeguata di un edificio.
Campi di applicazione
Come abbiamo
anticipato, la poliurea a spruzzo consente di risolvere in maniera efficace i
problemi legati alla scarsa impermeabilizzazione delle superfici. Si tratta di
un prodotto estremamente versatile, che si presta a svariate applicazioni, può essere utilizzata, ad esempio, per impermeabilizzare
coperture piane, terrazze pedonabili e tetti calpestabili, ma anche
giardini pensili, piscine, parcheggi e viadotti.
Il segreto sta nelle
caratteristiche del materiale, basti pensare che vanta fino al 600% di elasticità e può tranquillamente operare tra i -40° ed i +85°, è resistente agli acidi e questo la rende quindi ideale anche per
l’impermeabilizzazione degli impianti.
Poliurea a
spruzzo: applicazione non invasiva
Uno dei
vantaggi maggiori sta nel fatto che la sua applicazione non
è invasiva. È necessaria soltanto una piccola interruzione delle attività sulla
superficie da trattare per dare il tempo ai tecnici di applicare il prodotto.
L’applicazione viene effettuata con degli appositi macchinari airless spray spruzzano la
poliurea sulla superficie oggetto dell’intervento precedentemente preparato all'applicazione. La particolare composizione
del prodotto fa sì che aderisca perfettamente alla superficie senza
lasciare spazi non trattati. L’indurimento avviene nel giro di pochi secondi
(circa 6), permettendo quindi un’applicazione davvero rapidissima.
Se
siete interessati, potete anche richiedere una
consulenza gratuita volta ad individuare quali sono le vostre esigenze e a
pianificare la tipologia di intervento più indicata per voi.
email: coseintegrate@gmail.com
mercoledì 2 novembre 2016
Proteggi i tuoi ambienti senza demolizioni!
La poliurea
è un elastomero resistente e versatile che offre innumerevoli vantaggi nel
campo dell’impermeabilizzazione e in molti altri settori. Una delle
caratteristiche più importanti è senza dubbio la certificazione della
poliurea per il contatto con i liquidi potabili. In altre parole, un
rivestimento in poliurea può essere preso in considerazione per superfici che
entrano in contatto con l’acqua potabile: questo materiale, infatti, non
interagisce e non influisce in alcun modo sulle caratteristiche del liquido.
Grazie alla certificazione ufficiale, la poliurea può essere utilizzata per
vasche, celle frigorifere e molte altre superfici utilizzate nell’industria
alimentare e in altri settori.Un intervento con la poliurea può essere eseguito
e portato a termine in tempi ridotti. Dopo aver spruzzato il materiale,
infatti, è sufficiente attendere pochi secondi affinché si formi un
rivestimento monolitico: il sottile strato di poliurea ricopre uniformemente l’intera
superficie e assicura un beneficio immediato per quanto riguarda la protezione
da acidi, agenti atmosferici e umidità. La poliureaavendo un pot-life di
circa 6sec , consente di proseguire immediatamente i lavori o di utilizzare
subito la superficie impermeabilizzata. In altre parole, dopo aver creato uno
strato di poliurea, è possibile far fluire l’acqua potabile senza dover
attendere e senza preoccuparsi di eventuali pericoli.Uno dei vantaggi più
significativi offerti dalla poliurea è senza dubbio la sicurezza. La
certificazione ufficiale, in conclusione, offre una garanzia e tutela sia chi
esegue l’opera di impermeabilizzazione sia chi richiede questo intervento,
risolutivo sotto molteplici punti di vista.
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