LO SAPEVATE CHE:
La reazione chimica per la sintesi dei poliuretani è stata scoperta in Germania tra la prima e la seconda guerra mondiale. Il primo impulso alla scoperta venne da Wurtz nel 1849: egli scoprì la formazione di un isocianato alifatico quando faceva reagire un solfato organico con un cianato. Nel 1937 il professor Otto Bayer sviluppò una nuova tecnica di polimerizzazione facendo reagire gli di-isocianati per ottenere una fibra che potesse competere con le fibre di nylon. Nel 1938, Rinke riuscì a produrre un liquido di poliuretano a bassa viscosità per ottenere delle fibre. Nel 1942 William Hanford e Donald Holmes della Du Pont de Nemours & Company, brevettarono il primo processo industriale per la produzione di poliuretano (numero brevetto 2,284,896). Tra il 1940 e il 1950 Du Pont ed ICI sviluppano tutta una serie di poliuretani. Nel 1956 la Du Pont mette in commercio il primo poliuretano. I poliuretani sono ottenuti per reazione tra un di-isocianato (aromatico o alifatico) e un poliolo (tipicamente un glicole poli-propilenico o un poliestere-diolo), in presenza di catalizzatori per aumentare la velocità della reazione e di altri additivi per conferire determinate caratteristiche al materiale da ottenere; in particolare tensioattivi (surfactants in inglese) per abbassare la tensione superficiale e quindi favorire la formazione della schiuma (nel caso di poliuretani espansi), ritardanti di fiamma, per i settori di applicazione ove ciò è richiesto e/o agenti espandenti (nel caso in cui si vogliano produrre delle schiume poliuretaniche).
lunedì 31 ottobre 2016
venerdì 21 ottobre 2016
Le due foto indicano realmente cosa può accadere quando il vostro terrazzo non è adeguatamente impermeabilizzato! Le infiltrazioni possono causare gravi danni strutturali.
I nostri cicli impermeabilizzanti con l'utilizzo di poliuree, garantisce il massimo della protezione possibile con la tecnologia odierna.
Per un preventivo: coseintegrate@gmail.com
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Per un preventivo: coseintegrate@gmail.com
martedì 11 ottobre 2016
La poliurea è un elastomero di rivestimento ottenuto per poliaddizione di un diisocianato alifatico o aromatico con una diammina. Strutturalmente è caratterizzata dalla ripetizione di unità -RNH(CO)NHR'-, in pratica una molecola di
urea bisostituita. La reazione di polimerizzazione è simile a quella che porta alla formazione dei poliuretani. In realtà l'ammina è soltanto uno dei curativi che possono essere utilizzati nei polioli affinché si effettui la reazione con gli isocianati. La poliurea è quindi sostanzialmente un poliuretano terminato con ammine.
La reazione effettuata con le ammine conferisce al sistema alcuni vantaggi derivanti soprattutto dalla velocità della reazione che si produce. Ciò è importante soprattutto per quanto riguarda le applicazioni a spruzzo in presenza di temperature molto basse ed umidità. Per questo motivo il sistema ha avuto molto successo in Nord America e Nord Europa. In realtà la poliurea non deve essere ritenuta la panacea di tutti i problemi: nel campo dei poliuretani, si deve fare molta attenzione nello scegliere il giusto prodotto dove la qualità non è determinata dalla presenza delle ammine o di altro curativo ma dal tipo e natura dell'isocianato e dalla qualità delle resine ed additivi che compongono i polioli. È facile quindi cadere nell'errore di coniugare automaticamente la poliurea al concetto di qualità. Molto spesso non è così, in molte applicazioni i risultati migliori si ottengono con formulazioni prive di ammine e che utilizzano altri curativi.
Viene utilizzata, spesso addizionata di pigmenti o sostanze che apportano gruppi ossidrilici, come impermeabilizzante e per conferire buona resistenza agli agenti chimici ed alla
corrosione.
lunedì 10 ottobre 2016
SANTO CUORE… DI CEMENTO
La cultura tecnica, invece di arricchirsi giorno dopo giorno, si impoverisce ancora di più.
Emblema di questo tipo di azione sono tutti quei prodotti impermeabilizzanti a base cementizia.
Un prodotto, come tanti altri, che viene venduto per qualsiasi cosa.
Di seguito le foto fatte durante un sopralluogo di oggi, dove ci hanno chiamato per intervenire.
Info: coseintegrate@gmail.com
Emblema di questo tipo di azione sono tutti quei prodotti impermeabilizzanti a base cementizia.
Un prodotto, come tanti altri, che viene venduto per qualsiasi cosa.
Di seguito le foto fatte durante un sopralluogo di oggi, dove ci hanno chiamato per intervenire.
Info: coseintegrate@gmail.com
giovedì 6 ottobre 2016
Negli ultimi anni sta sempre più prendendo piede il sistema poliurea nel settore delle impermeabilizzazioni perché, semplificando il concetto, basta solo spruzzare un materiale di varia miscela e la guaina viene rinnovata in tempi brevissimi, sia essa in posizione orizzontale che verticale e sulla maggior parte dei supporti. Avendo una rapida reazione ad essicazione, alta tenacità, alta resistenza all’usura, alto aggrappaggio e alta adesione alla maggior parte dei supporti, ecc., la poliurea viene utilizzata oltre alle impermeabilizzazioni anche nei più svariati settori come rivestimento di tubazioni per condotte, rivestimento anticorrosivo per ponti, rivestimento di parcheggi, rivestimento di piscine o acquari, riempimento di fessurazioni, rivestimento interno o esterno di serbatoi, rivestimento di vasche e condotte per il trattamento di rifiuti reflui, settore marino e automobilistico, ecc.
Se vuoi approfondire scrivi a : coseintegrate@gmail.com
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